Esplora tutto sul ritiro dedicato: dai costi aggiornati alle procedure di accesso e un confronto esaustivo con lo scambio sul posto.
Il Ritiro Dedicato è un servizio gestito dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE) che consente ai produttori di energia da fonti rinnovabili o assimilate di vendere direttamente al GSE l’energia elettrica immessa in rete, ricevendo una remunerazione per ogni kWh.
📌 Questo meccanismo è rivolto a impianti che producono energia in eccesso rispetto all’autoconsumo.
Il GSE agisce come acquirente unico e interlocutore diretto per i produttori, semplificando le procedure burocratiche e tecniche necessarie per la cessione dell’energia.
✅ Il produttore non deve stipulare contratti con trader o accedere direttamente al mercato all’ingrosso: è sufficiente sottoscrivere una convenzione di Ritiro Dedicato con il GSE, che si occuperà del ritiro, valorizzazione e pagamento dell’energia.
La possibilità di accedere al Ritiro Dedicato dipende dalla fonte utilizzata e dalla potenza dell’impianto:
📍 Per impianti alimentati da fonti rinnovabili "qualificate" (es. fotovoltaico), il servizio è accessibile anche per impianti superiori a 10 MW, purché rispettino le condizioni tecniche previste dalla normativa GSE.
Nel regime di Ritiro Dedicato, la valorizzazione dell’energia elettrica immessa in rete avviene secondo un prezzo orario variabile, determinato dall’ARERA.
Questo sistema consente ai produttori di ricevere un corrispettivo per ogni kWh ceduto, in base all’andamento del mercato elettrico nazionale.
Il Prezzo Zonale Orario (Pz) è il valore di riferimento dell’energia elettrica nelle diverse zone geografiche italiane, calcolato ora per ora sul mercato all’ingrosso (Borsa Elettrica Italiana).
📍 Ogni zona (es. Nord, Centro-Nord, Sud, Sicilia, Sardegna) ha un proprio prezzo, che riflette le condizioni di offerta e domanda locali.
🔁 Il Pz è estremamente variabile nel corso della giornata e dell’anno, influenzato da fattori come:
Per tutelare gli impianti di piccola taglia (fino a 100 kW) dalle oscillazioni dei prezzi di mercato, ARERA stabilisce annualmente un Prezzo Minimo Garantito (PMG). Il PMG assicura che, anche se il Pz scende sotto una certa soglia, il produttore riceva comunque una remunerazione minima garantita per ogni kWh immesso in rete.
💡 PMG 2025: il prezzo minimo garantito è pari a 46,4 €/MWh (ovvero 0,0464 €/kWh), valido per tutto l’anno per gli impianti che rispettano i requisiti previsti.
📌 Nota Bene: Il PMG si applica solo agli impianti fino a 100 kW, che rispettano i requisiti previsti dalla delibera ARERA e dalle convenzioni GSE. Gli impianti superiori sono interamente soggetti alla variabilità del prezzo zonale.
Per usufruire del Ritiro Dedicato (RID) e vendere l’energia prodotta al GSE, il produttore deve seguire una delle due modalità di accesso previste: iter semplificato (Modello Unico) oppure iter standard. La scelta dipende dalla tipologia dell’impianto, dalla potenza installata e dalla modalità di connessione alla rete.
Il Modello Unico è riservato a impianti fotovoltaici con le seguenti caratteristiche:
✅ In questo caso, non è necessario alcun intervento diretto con il GSE: il gestore di rete (es. e-distribuzione) trasmette automaticamente al GSE i dati tecnici dell’impianto. Il GSE attiva in autonomia la convenzione RID e notifica l’attivazione tramite l’Area Clienti RID.
L’iter standard si applica a tutti gli impianti non idonei al Modello Unico, inclusi:
In questo caso, è il produttore a dover:
Il mancato rispetto dei tempi o l’invio incompleto dei documenti può comportare il rigetto dell’istanza.
Il contratto RID ha una durata annuale coincidente con l’anno solare e si rinnova automaticamente ogni anno, salvo disdetta.
✅ Questa formula consente massima flessibilità nella gestione contrattuale, senza vincoli pluriennali e con la possibilità di interrompere il servizio in base alle strategie energetiche del produttore.
Quando si valutano le modalità di valorizzazione dell’energia prodotta da un impianto fotovoltaico, le due opzioni più diffuse sono il Ritiro Dedicato (RID) e lo Scambio sul Posto (SSP). Si tratta di meccanismi differenti sia nei principi economici, sia nella gestione contrattuale e nell’evoluzione normativa.
Con il Ritiro Dedicato, l’energia elettrica immessa in rete viene venduta direttamente al GSE (Gestore dei Servizi Energetici), che la remunera sulla base:
Questo modello è adatto a chi non consuma tutta l’energia prodotta e vuole ottenere un corrispettivo economico diretto per ogni kWh immesso.
Lo Scambio sul Posto è invece un meccanismo di compensazione parziale tra:
In pratica, l’utente non “vende” l’energia, ma la utilizza come credito energetico. Il GSE calcola un contributo in conto scambio (Cs), che è inferiore al costo di acquisto di un kWh sul mercato, ma consente comunque di risparmiare sulla bolletta elettrica.
Il Decreto Legislativo 199/2021, aggiornato dal Decreto CER, ha stabilito che il SSP non è più attivabile per impianti entrati in esercizio dopo il 29 maggio 2025. Restano validi i contratti già stipulati in precedenza, ma non è possibile aderire ex novo dopo tale data.
Il Ritiro Dedicato (RID) rappresenta una fonte di reddito per chi cede energia al GSE. Tuttavia, tale remunerazione genera anche obblighi fiscali precisi che devono essere gestiti con attenzione per evitare sanzioni.
Tutti i proventi derivanti dalla vendita di energia elettrica tramite RID devono essere dichiarati come reddito. Le implicazioni fiscali dipendono da:
Questi redditi devono essere inseriti nella dichiarazione annuale dei redditi (es. Modello Redditi PF, SP, SC o Modello 730), a seconda della natura giuridica del contribuente.
Chi riceve corrispettivi dal GSE è tenuto a:
💡 Per le persone fisiche non titolari di partita IVA, il GSE provvede alla ritenuta d’acconto sull'importo lordo e invia una Certificazione Unica (CU) entro marzo dell’anno successivo.
Per evitare errori, è consigliabile:
Una gestione fiscale corretta:
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