Guida Completa alla Carbon Footprint: Calcolo e Certificazione

Esplora il calcolo della carbon footprint, le opportunità di certificazione e scopri esempi pratici e strumenti per la riduzione dell'impatto ambientale.

Davide Pesco
September 2, 2025

1. Cos'è la Carbon Footprint: Definizione e Concetti Fondamentali

La carbon footprint rappresenta la somma totale delle emissioni di gas a effetto serra espresse in CO2 equivalente, attribuibili a diverse attività umane. Queste emissioni includono gas quali CO2, CH4, e N2O, tra gli altri, che vengono quantificati attraverso il Potenziale di Riscaldamento Globale a 100 anni (GWP100) come standardizzato dall'IPCC. A differenza dell'analisi del ciclo di vita (LCA) che considera vari impatti ambientali come l'acidificazione, la carbon footprint si concentra solo sull'impatto climatico.

🌿 Il concetto di neutralità carbonica si raggiunge bilanciando le emissioni residue con l'uso di crediti o eliminazioni, mentre l'approccio net-zero implica una riduzione significativa delle emissioni nette facendosi seguire da ulteriore rimozione per il residuo finale.

Metodologie di Misurazione e Ambiti

Esistono differenti approcci per misurare la carbon footprint a seconda del contesto: prodotto, organizzazione, o eventi/progetti. Ognuno di questi ambiti utilizza metodologie specifiche che variano per periodo considerato e area geografica. Gli ambiti di misurazione sono comunemente classificati come Scope 1, Scope 2, e Scope 3, coprendo rispettivamente emissioni dirette, indirette da energia acquistata, e altre emissioni indirette nell'intera catena del valore.

📍 Per ottenere una misurazione accurata, è imprescindibile definire i confini organizzativi e operativi, tenendo in considerazione i diversi scopi e metodologie utilizzate.

  • Product Carbon Footprint: valutazione sulla base del ciclo di vita di un singolo prodotto.
  • Corporate Footprint: misura delle emissioni collettive di un'intera organizzazione.
  • Eventi/Progetti: enfasi su specifici eventi con metodologie temporali e geografiche distinte.
  • Scope 1: emissioni dirette dell'organizzazione.
  • Scope 2: emissioni indirette derivanti dall'energia acquistata.
  • Scope 3: altre emissioni indirette lungo la catena del valore.
  • Definizione di confini organizzativi e operativi essenziale per misurazione esatta.

Principi e Standard Internazionali

I gas a effetto serra inclusi nella carbon footprint vengono trasformati in CO2 equivalenti impiegando fattori di GWP standardizzati su base centennale (GWP100). I principi di trasparenza, completezza, coerenza, accuratezza e pertinenza stabiliti dalle norme ISO e dal GHG Protocol sono fondamentali nel calcolo della carbon footprint. Le unità tipiche utilizzate sono le tonnellate di CO2 equivalente, con misure di intensità che possono variare da kgCO2e/unità prodotto a tonnellate CO2e per ogni anno.

✅ La conversione viene effettuata moltiplicando i dati di attività per i fattori di emissione. I benchmark globali indicano una media pro capite di circa 4–5 tCO2e/anno, un valore indicativo che cresce fino a 8–16 tCO2e/anno nei paesi ad alto reddito.

2. Come Calcolare la Carbon Footprint: Strumenti e Metodi

Calcolare la carbon footprint implica l'adozione di un processo sistematico che comprende diverse fasi sequenziali volte a garantire un'accurata misurazione delle emissioni di carbonio. La procedura standard si articola come segue: 1) definire obiettivi e confini, 2) mappare fonti di emissione, 3) raccogliere activity data, 4) selezionare emission factors, 5) calcolare le emissioni, 6) validare e documentare i risultati. Questo processo può essere ulteriormente dettagliato in una checklist operativa che include: 1) definizione precisa degli obiettivi e confini (geografici, organizzativi, temporali); 2) identificazione dell'unità funzionale; 3) raccolta di dati primari; 4) selezione di fattori di emissione; 5) calcolo sommativo per singolo scope; 6) gestione delle incertezze; 7) documentazione e reportistica.

🌿 Questo approccio assicura trasparenza e affidabilità.

Metodi e Approcci per il Calcolo delle Emissioni

I metodi fondamentali per il calcolo delle emissioni si basano sull'equazione emissioni = somma(activity data × emission factor) per tutte le fonti rilevanti. Le emissioni sono aggregate per tipo di gas e convertite in CO2e utilizzando i Global Warming Potentials (GWP100). Diverse strategie di allocazione, come quella fisica basata su massa o energia, e quella economica, sono adoperate per distribuire le emissioni nei casi di multi-output. Nel gestire le emissioni di Scope 3, può risultare vantaggioso il ricorso a fattori di emissione spend-based o a dati specifici dei fornitori, prioritizzando le categorie secondo la loro rilevanza.

📍 Indicatori e normalizzazioni come l'intensità di emissione per unità prodotto o fatturato sono cruciali per il benchmarking.

Strumenti e Fonti di Dati per la Carbon Footprint

La misurazione della carbon footprint richiede uno strumentario diversificato. Tra gli strumenti e le banche dati chiave figurano: DEFRA/BEIS (UK), IPCC, IEA, ENEA (IT), Ecoinvent (LCA), GLEC per la logistica. È fondamentale usare fattori di emissione nazionali o specifici del settore, quando disponibili. Per quanto riguarda gli strumenti software e le piattaforme, si utilizzano calcolatori GHG Protocol, software LCA (SimaPro, OpenLCA), piattaforme di carbon management (ClimatePartner, Ecochain) e fogli di calcolo con database integrati.

📌 La qualità dei dati e la gestione delle incertezze sono verificate tramite analisi di sensibilità e l'adozione di range di valori.

  • Strumenti e banche dati: DEFRA/BEIS (UK), IPCC, IEA, ENEA (IT), Ecoinvent (LCA), GLEC per logistica
  • Strumenti software e piattaforme: calcolatori GHG Protocol, software LCA (SimaPro, OpenLCA), piattaforme di carbon management (es. ClimatePartner, Ecochain), fogli di calcolo con database integrati
  • Strumenti e standard operativi: GHG Protocol tools (Corporate, Scope 3), ISO 14064, ISO 14067 (product), PAS 2050, PEF (EU Product Environmental Footprint)

3. Certificazione Carbon Footprint: Standard ISO 14067 e 14064

La ISO 14067 si propone come lo standard internazionale di riferimento per quantificare e comunicare la carbon footprint dei prodotti. Basato sull'analisi del ciclo di vita (LCA), questo standard utilizza il Global Warming Potential (GWP) per garantire trasparenza e metodologia rigorosa.

📍 Questo assicura che i prodotti siano valutati in modo chiaro e uniforme. Parallelamente, la ISO 14064 si articola in tre parti: la parte 1 tratta della quantificazione e del reporting delle emissioni su scala organizzativa, la parte 2 si concentra sui progetti volti a ridurre tali emissioni, mentre la parte 3 copre la validazione e verifica da parte di terzi. Ulteriori guide, come il GHG Protocol, offrono metodi per la rendicontazione e gestione dettagliata delle emissioni per ciascuno degli scope definiti, spesso utilizzati insieme agli standard ISO. In aggiunta, approcci come il PAS 2050 e l'EN forniscono linee guida specifiche per la carbon footprint dei prodotti attraverso criteri come le allocation e i confini di sistema.

Standard e Metodologie per la Quantificazione

Il ISO 14064-1 delinea i requisiti fondamentali per la corretta quantificazione e reporting delle emissioni di gas serra su base organizzativa. Questo standard include principi e requisiti di gestione dei dati, nonché regole dettagliate per il reporting.

✅ Le parti 2 e 3 di questo standard forniscono linee guida per l'implementazione di progetti di riduzione delle emissioni e per la conduzione di verifiche indipendenti, assicurando la trasparenza e la credibilità del processo.

Processo e Entità Coinvolte nella Certificazione

Per ottenere la certificazione di carbon footprint, è essenziale una documentazione completa che include un inventario dettagliato dei gas serra, fattori di emissione accurati e metodologie applicate nel calcolo. L'intero processo garantisce trasparenza attraverso la verifica continua delle assunzioni e il coinvolgimento di un ente accreditato.

📌 La certificazione si articola nelle seguenti fasi:

  1. Definizione degli scopi e dei confini dell'analisi
  2. Calcolo interno secondo i parametri standard
  3. Revisione pre-verifica per garantire accuratezza
  4. Verifica da parte di un ente terzo accreditato, come ACCREDIA in Italia
  5. Rilascio dell'attestazione e del report destinato al pubblico

I soggetti che partecipano al processo di certificazione includono organismi di certificazione accreditati e organismi nazionali di accreditamento, come ACCREDIA. Limiti della certificazione includono il fatto che essa attesta la conformità metodologica, mentre le riduzioni effettive delle emissioni richiedono interventi operativi. Alcune certificazioni devono essere aggiornate annualmente e i tempi stimati possono variare da due a dodici mesi, a seconda della complessità dell'organizzazione.

🌿 Per quanto riguarda i costi, possono partire da poche migliaia di euro per le consulenze e i calcoli fino a oltre 30.000 euro per i processi completi di certificazione. Organismi nazionali di accreditamento e auditor indipendenti partecipano al processo per garantire la precisione. Claim pubblici, come 'carbon neutral', richiedono riduzioni verificate insieme a progetti compensativi certificati.

4. Esempi di Applicazione della Carbon Footprint in Diversi Settori

Il calcolo dettagliato della carbon footprint consente a diversi settori di fissare benchmark e KPI specifici, quali tCO2e per unità di prodotto, chilometri per passeggero e metri quadri di edificio. Questi parametri sono utilizzati per formulare obiettivi allineati con gli obiettivi SBTi e le roadmap verso il Net Zero.

🌿 L'integrazione di tali metodologie permette lo sviluppo di strategie aziendali sostenibili, riducendo l'impatto ambientale complessivo.

Implementazione di Pratiche di Riduzione delle Emissioni

Esempi pratici mostrano come l'adozione di pratiche di riduzione delle emissioni sia accessibile anche per le PMI. Un'impresa che consuma 1.000 MWh/anno e ha fattore medio di 0,30 kgCO2e/kWh può ridurre le proprie emissioni di 300 tCO2e/anno adottando energie rinnovabili.

🌞 Installazioni on-site di impianti solari possono abbattere le emissioni di Scope 2 fino al 100%, garantendo un ROI tra 3 e 7 anni.

5. Significato della Carbon Footprint: Interpretazioni e Traduzioni

La carbon footprint è un indicatore essenziale per valutare l'impatto climatico legato a specifiche attività o prodotti. Serve come base per strategie di mitigazione e supporta il management nel reportistica climatica.

📌 Questo concetto quantifica le emissioni di gas serra e distingue tra valore assoluto e intensità in kgCO2e per unità di output. Ciò consente benchmarking efficaci e la definizione di KPI mirati. Nel complesso, la carbon footprint riguarda la misurazione quantitativa dei gas serra, mentre il termine ampio 'impatto climatico' può includere anche considerazioni qualitative.

📍 Attenzione nella traduzione di termini tecnici: 'impronta di carbonio' e 'carbon footprint' sono concetti equivalenti, ma le metodologie e i significati possono variare in base al contesto linguistico.

Utilizzo Strategico e Normativo della Carbon Footprint

L'uso strategico della carbon footprint permette di prioritizzare interventi di decarbonizzazione e gestire efficacemente il rischio climatico. È fondamentale per la compliance normativa (come il CSRD) e per rapporti ESG formalizzati.

🌿 Permette di determinare il costo carbonico interno e valutare investimenti attraverso analisi costi-benefici e ROI. La footprint evidenzia anche le dipendenze ad alto impatto della supply chain, facilitando il procurement sostenibile e il decision making informato.

📌 Tra le implicazioni strategiche, la footprint supporta la definizione di obiettivi SBTi o net-zero e la valutazione delle emissioni residue da compensare. Per le policy interne, stabilire traguardi SBTi contribuisce a ridurre percentualmente le emissioni rispetto al base year.

Comunicazione e Interpretazione della Carbon Footprint

Comunicare la carbon footprint in modo trasparente evita il rischio di greenwashing e preserva la reputazione aziendale. Ecco alcune modalità per una comunicazione efficace:

  • Comunicazione al mercato: utilizzare report dettagliati, esplicitare i boundary e le metodologie impiegate.
  • Comunicazione al pubblico: preferire claim contestualizzati con periodo specifico e confini chiari.
  • Messaggistica e trasparenza: sempre indicare confini precisi, anno di riferimento e metodo di calcolo.
  • Rischi di interpretazione errata: non confondere emissioni compensate con riduzioni reali; valutare la qualità dei dati e possibili cambiamenti di confini nel tempo.

Tra le compensazioni e gli offset, è cruciale per aziende e stakeholder distinguere tra riduzioni dirette e offset certificati, considerando fattori come l'additionality e la permanenza. La trasparenza sulla differenza tra 'net' e 'gross' emissions è fondamentale per il valore comunicativo verso gli stakeholder, migliorando così il reporting ESG e la credibilità.

6. Cosa Misura la Carbon Footprint: Elementi e Fattori Chiave

La carbon footprint quantifica l'impatto in termini di emissioni di gas serra associati a un'attività o organizzazione. Le emissioni includono quelle di CO2 fossili, CH4, N2O e gas fluorurati, convertiti in CO2e tramite i fattori di Global Warming Potential (GWP). Variabili critiche come la qualità dei dati e l'approfondimento del perimetro Scope 3 influenzano notevolmente i risultati.

📍 L'integrazione di standard riconosciuti globalmente come ISO 14064 e ISO 14067 è fondamentale per assicurare l'affidabilità delle misurazioni, mentre indicatori di performance come tCO2e/€ di fatturato offrono insight economici e ambientali su vasta scala.

Definizioni e Ambiti di Misurazione della Carbon Footprint

Le emissioni di Scope 1, Scope 2 e Scope 3 sono categorie di riferimento nel calcolo della carbon footprint. Scope 1 si riferisce alle emissioni dirette da fonti controllate, Scope 2 include quelle indirette associate all'energia acquistata, mentre Scope 3 copre tutte le altre emissioni indirette nell'intera catena del valore.

🌿 Rappresentando spesso il 70–90% delle emissioni totali in aziende di servizi, il Scope 3 coinvolge molteplici categorie come beni capitali e trasporti upstream. Per il Scope 2, la distinzione fra approcci location-based e market-based è cruciale, influenzando il reporting e le decisioni legate all'acquisto di energia rinnovabile.

Fattori di Emissione e Dati di Attività

I fattori di emissione variano a seconda dei combustibili, elettricità e materiali. Fonti affidabili come IPCC, IEA e Ecoinvent sono raccomandate. Esempi tipici includono il diesel, con un fattore di circa 2,68 kgCO2e/L, e il gas naturale a 0,184 kgCO2e/kWh termico. Dati di attività consentono il calcolo accurato delle emissioni, includendo valori come kWh di elettricità e m³ di gas naturale.

📌 L'analisi della qualità dei dati e l'attenta classificazione in Tier 1, 2 e 3 determinano l'affidabilità dei risultati. È essenziale la normalizzazione dei dati in intensità, espressa in kgCO2e/unità, per definire obiettivi concreti di miglioramento.

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Domande frequenti

Come calcolare la carbon footprint di un prodotto specifico?
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Quali sono i principali strumenti utilizzati per la certificazione della carbon footprint?
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Quanto costa ottenere la certificazione ISO 14067 per la carbon footprint aziendale?
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Quali differenze ci sono tra carbon footprint e impronta ecologica?
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Come si misura la carbon footprint di un'azienda e quali metodi sono usati?
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Quali sono gli esempi di carbon footprint nei diversi settori produttivi?
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Qual è l'importanza del calcolo della carbon footprint per le PMI?
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Quali passi intraprendere per ridurre la carbon footprint di un'organizzazione?
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