Autorizzazione Unica per Fotovoltaico

Esplora i dettagli essenziali sull'autorizzazione unica fotovoltaico: normative, durata e processo autorizzativo.

Davide Pesco
July 18, 2025

1. Cos'è l'Autorizzazione Unica nel Fotovoltaico?

L’Autorizzazione Unica è il titolo abilitativo previsto dall’art. 12 del D.Lgs. 29 dicembre 2003, n. 387, pensato per semplificare l’iter autorizzativo relativo alla realizzazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili di potenza significativa.

📍 Il procedimento sostituisce tutti gli atti di assenso necessari (permessi edilizi, paesaggistici, ambientali, ecc.) mediante un iter unificato, gestito dalla Regione o dalla Provincia delegata attraverso una Conferenza dei Servizi.

L’Autorizzazione Unica rappresenta quindi uno strumento centrale per accelerare lo sviluppo di impianti rinnovabili su terreni agricoli o spazi industriali, riducendo la frammentazione amministrativa e garantendo al contempo trasparenza e coinvolgimento degli enti competenti.

Normativa di Riferimento e Requisiti

Negli ultimi anni, il quadro normativo dell’Autorizzazione Unica è stato rafforzato da diverse disposizioni legislative:

  • D.Lgs. 387/2003, art. 12 – norma fondativa dell’Autorizzazione Unica per impianti FER.
  • D.L. 13/2023 (Decreto PNRR) – ha innalzato la soglia di potenza per cui è richiesto il procedimento di AU, portandola da 1 MW a 10 MW per impianti fotovoltaici a terra in aree idonee, e fino a 20 MW in specifici contesti.
  • D.Lgs. 190/2024 – ha esteso la disciplina dell’Autorizzazione Unica fino a impianti da 300 MW, includendo impianti off-shore, floating PV, e aree demaniali, con obbligo di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) nei casi previsti.

📌 I requisiti di soglia variano anche in base alla localizzazione (area idonea o non idonea) e alla normativa regionale, che può prevedere iter differenziati.

2. Per quali impianti è richiesta l’Autorizzazione Unica?

L’Autorizzazione Unica (AU) è obbligatoria per la realizzazione di impianti da fonti rinnovabili che superano determinate soglie di potenza o che ricadono in particolari contesti territoriali o paesaggistici.

La normativa nazionale (D.Lgs. 387/2003, art. 12) definisce una soglia base di 50 kW, al di sopra della quale l’impianto non può essere autorizzato tramite semplice comunicazione o PAS, salvo quanto diversamente disposto dalle normative regionali.

📌 In sintesi, l’Autorizzazione Unica è richiesta quando:

  • La potenza nominale dell’impianto supera i 50 kW, salvo casi espressamente ammessi a PAS o DILA;
  • L’impianto fotovoltaico a terra supera 1 MW, o anche soglie più basse se in aree non idonee;
  • L’impianto eolico supera i 60 kW, oppure è installato in aree con vincoli paesaggistici o naturalistici;
  • L’impianto idroelettrico supera i 250 kW o interferisce con corpi idrici tutelati;
  • L’impianto è soggetto a valutazione di impatto ambientale (VIA) obbligatoria o a procedura di screening.

Casi Specifici: Impianti Soggetti a VIA Regionale

L’Autorizzazione Unica è sempre richiesta quando l’impianto rientra nelle soglie previste per la VIA regionale. In particolare, sono soggetti a valutazione ambientale (e quindi a AU):

  • Impianti fotovoltaici a terra di potenza superiore a 10 MW, o anche > 1 MW se localizzati in aree sensibili (aree protette, SIC/ZPS, territori agricoli di pregio);
  • Impianti a biomasse oltre 1 MW termici o elettrici, se non in edilizia libera;
  • Impianti di cogenerazione o geotermia di taglia rilevante;
  • Impianti che si estendono su superfici superiori a 10 ettari o ricadono in territori sottoposti a vincoli ambientali, archeologici o paesaggistici.

✅ In tutti questi casi, la procedura VIA è integrata nella Conferenza dei Servizi per il rilascio dell’AU.

Eccezioni e Procedure Agevolate: Dove non serve l’Autorizzazione Unica

Alcuni impianti, anche sopra i 50 kW, possono evitare l’AU se:

  • Sono installati in aree industriali, artigianali o commerciali già antropizzate;
  • Sono localizzati su discariche esaurite, siti contaminati o cave dismesse (cd. “aree idonee” ex D.Lgs. 199/2021);
  • Rientrano nei progetti fotovoltaici a terra fino a 20 MW, localizzati in aree idonee e notificati tramite procedura semplificata (PAS potenziata) prevista dall’art. 20 del D.Lgs. 199/2021.

📍 In questi contesti, le Regioni possono autorizzare progetti di ampia scala con iter accelerati, grazie a poteri sostitutivi e semplificazioni introdotte dalla normativa PNRR (D.L. 13/2023).

3. Iter per richiedere l’Autorizzazione Unica per impianti fotovoltaici

Il procedimento di richiesta dell'Autorizzazione Unica si articola attraverso una Conferenza dei Servizi coordinata dallo Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP) del Comune territorialmente competente, che svolge il ruolo di autorità procedente.

A. Presentazione dell’istanza

L’istanza va trasmessa in modalità telematica tramite il portale SUAP o, in alcune Regioni, tramite portali dedicati come SUER (per l’Emilia-Romagna), SUA-IT, o tramite PEC. Essa deve essere firmata digitalmente dal proponente o da un delegato.

Documentazione obbligatoria da allegare:

  • Progetto definitivo redatto secondo il D.Lgs. 50/2016 (Codice Appalti), comprensivo di elaborati grafici e relazioni tecniche;
  • Studio di impatto ambientale (SIA) o documentazione di screening VIA, se previsto;
  • Relazione paesaggistica (in caso di vincoli) e autorizzazione della Soprintendenza, se richiesta;
  • Relazione di compatibilità urbanistica ed edilizia;
  • Titolo di disponibilità delle aree (proprietà o contratto di diritto reale di godimento);
  • Autorizzazioni settoriali (idrogeologiche, vincolo idrico, ecc.);
  • Documentazione tecnica per la connessione alla rete (Enel, Terna o altro DSO);
  • Modello D per la dichiarazione ambientale (se pertinente).

📍 In caso di documentazione incompleta, l’autorità procedente può emettere un provvedimento di improcedibilità entro 30 giorni dal ricevimento.

B. Convocazione della Conferenza dei Servizi

La Conferenza dei Servizi è lo strumento di coordinamento tra tutte le amministrazioni interessate (Comune, Regione, ARPA, Sovrintendenza, GSE, gestore di rete, ecc.).

Tempistiche previste:

  • Entro 10 giorni: verifica preliminare della documentazione;
  • Entro 30 giorni: richieste di integrazione documentale;
  • Entro 90 giorni: conclusione della conferenza con parere unico;
  • Termine massimo: 120 giorni per il rilascio definitivo dell’Autorizzazione Unica.

✅ Se entro i termini non emergono motivi ostativi, si applica il principio del silenzio-assenso (art. 14-ter, L. 241/1990).

C. Rilascio dell’autorizzazione e fasi successive

Dopo la chiusura della Conferenza dei Servizi, l’ente procedente rilascia un provvedimento autorizzativo che costituisce titolo unico per la realizzazione e l’esercizio dell’impianto.

Fasi post-autorizzative:

  • Trasmissione della notifica di avvio lavori;
  • Comunicazione di fine lavori e collaudo impianto;
  • Eventuale aggiornamento catastale (DOCFA) se necessario;
  • Presentazione del Modello Unico di connessione al gestore di rete (e successiva seconda parte post-allaccio);
  • Richiesta di accesso ai regimi di incentivazione, ove applicabili (es. FER1, FER2, PPA, aste MASE).

🌿 Questo iter consente una pianificazione chiara e tracciabile, riducendo gli ostacoli normativi per gli investimenti nel settore fotovoltaico utility-scale e industriale.

4. Tempistiche per richiedere e ottenere l’Autorizzazione Unica

L’Autorizzazione Unica (AU) è vincolata a scadenze temporali precise che disciplinano la durata dell’istruttoria e l’efficacia del provvedimento. In assenza di rispetto dei termini previsti, l’autorizzazione può decadere automaticamente.

✅ Questo meccanismo tutela la serietà dei progetti energetici e assicura una pianificazione efficiente delle risorse pubbliche.

Verifica preliminare della documentazione

  • Entro 10 giorni lavorativi dalla presentazione dell’istanza, il SUAP e gli enti coinvolti devono completare la verifica di ricevibilità e avviare la pubblicazione dell’avviso pubblico sul sito istituzionale o Bollettino Ufficiale della Regione.
  • In caso di documentazione incompleta, il procedimento può essere sospeso per permettere l’integrazione, con un termine massimo di 30 giorni per rispondere.

📌 Il mancato invio delle integrazioni richieste entro i termini comporta l’improcedibilità automatica della domanda.

Durata della Conferenza dei Servizi

  • La Conferenza dei Servizi decisoria deve concludersi entro 90 giorni dalla data di prima convocazione.
  • In presenza di una Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), il termine può essere sospeso e prorogato fino a un massimo di 90 giorni aggiuntivi, portando la durata complessiva a 180 giorni.
  • Ulteriori sospensioni tecniche possono essere applicate in caso di richieste di chiarimenti documentali, pareri vincolanti o aggiornamenti progettuali.

In tutti i casi, l’obiettivo normativo è completare il procedimento autorizzativo entro 6 mesi, salvo impedimenti formali o ambientali.

Decadenza dell’Autorizzazione Unica

L’autorizzazione rilasciata decade automaticamente se:

  • I lavori non iniziano entro 12 mesi dalla data di rilascio;
  • L’impianto non entra in esercizio entro 36 mesi, salvo proroghe motivate da eventi oggettivi (es. ritardi in connessione o forza maggiore).

🌿 Il rispetto delle tempistiche è fondamentale per evitare la revoca del titolo e la necessità di ripresentare l’istanza con nuova documentazione e costi aggiuntivi.

5. Quali costi bisogna sostenere per l’Autorizzazione Unica?

L’iter per ottenere l’Autorizzazione Unica (AU) comporta una serie di costi che devono essere pianificati con attenzione già nella fase preliminare del progetto. Le spese si suddividono principalmente in oneri amministrativi, costi tecnici e commissioni accessorie, che variano in base alla Regione competente, alla potenza dell’impianto e alla complessità dell’intervento.

Oneri amministrativi e spese tecniche

I costi principali includono:

  • Diritti di segreteria e bolli per la presentazione dell’istanza al SUAP.
  • Contributi per l’istruttoria tecnica versati al Comune, alla Regione o agli enti terzi coinvolti (ad es. ARPA, Soprintendenza, Vigili del Fuoco).
  • Compensi professionali per ingegneri, architetti o tecnici abilitati che redigono:
    • il progetto definitivo dell’impianto;
    • la relazione tecnica asseverata;
    • eventuali studi di impatto ambientale (VIA);
    • documentazione per pareri paesaggistici o vincoli idrogeologici.

📍 Le spese tecniche aumentano in caso di impianti >1 MW o localizzati in aree soggette a vincoli.

Commissioni e oneri variabili regionali

Ogni Regione può stabilire autonomamente i propri criteri tariffari, che influiscono su:

  • Diritti di conferenza dei servizi, talvolta richiesti per ogni ente convocato;
  • Costi di pubblicazione nel Bollettino Ufficiale Regionale (BUR);
  • Contributi ambientali o urbanistici aggiuntivi, previsti da specifici regolamenti locali.

✅ È consigliabile consultare i tariffari aggiornati delle Regioni o dei Comuni per stimare in modo accurato questi costi.

Costi specifici per la connessione alla rete

In base al TICA – Testo Integrato delle Connessioni Attive (ARERA), i gestori di rete (es. e-distribuzione, Terna) possono richiedere:

  • Spese per la richiesta di connessione (diritti di istruttoria);
  • Quota per l’elaborazione del preventivo;
  • Corrispettivo per l’esecuzione dei lavori di connessione, proporzionale alla potenza e alla distanza dalla cabina primaria;
  • Garanzie economiche da versare in caso di impianti di grande taglia (>1 MW).

📌 Tutti questi costi sono indicati nel preventivo di connessione e sono vincolanti per la realizzazione dell’impianto.

Riepilogo dei costi da considerare

Voce di costo Tipologia Note
Diritti di segreteria / Istruttoria Amministrativa Variabili per Comune / Regione
Compensi professionisti Tecnica Progetto, asseverazioni, studi ambientali
Oneri per la connessione (TICA) Contrattuale / Tecnica Richiesti dal gestore di rete
Pubblicazione avvisi / BUR Amministrativa Tariffa regionale specifica
Autorizzazioni ambientali e vincolistiche Tecnica / Amministrativa Solo se l’area è soggetta a vincoli
Spese per conferenza dei servizi Amministrativa Talvolta richieste singolarmente per ogni ente

6. Normativa legata all’Autorizzazione Unica

Normativa nazionale di riferimento

Il Decreto Legislativo 29 dicembre 2003, n. 387, in particolare l’articolo 12, è il fondamento normativo del procedimento autorizzativo per gli impianti alimentati da fonti rinnovabili. Le sue finalità principali sono:

  • Semplificare e unificare gli iter autorizzativi;
  • Promuovere la produzione di energia da fonti rinnovabili;
  • Armonizzare la normativa statale con le competenze regionali e locali.

✅ La norma prevede che l’Autorizzazione Unica sostituisca tutti gli atti di assenso (paesaggistici, ambientali, idrogeologici, ecc.), costituendo così un titolo abilitativo omnicomprensivo.

Normativa regionale e variabilità territoriale

Le Regioni hanno la facoltà di:

  • Definire procedure operative per la presentazione delle istanze (es. uso della piattaforma SUER, modulistica dedicata);
  • Stabilire soglie di potenza differenti per l’obbligatorietà dell’AU (es. impianti <1 MW esclusi in alcune Regioni);
  • Richiedere documentazione integrativa specifica, ad esempio per valutazioni paesaggistiche o piani urbanistici locali.

🌿 È quindi obbligatorio consultare la normativa regionale aggiornata (es. linee guida regionali, DGR, BUR) per garantire la corretta conformità locale.

Normative tecniche per la connessione alla rete

L’ottenimento dell’AU non prescinde dalla conformità a normative tecniche nazionali che regolano la connessione alla rete elettrica in sicurezza. Le principali sono:

  • CEI 0-21 (per impianti connessi in bassa tensione): definisce i criteri di progettazione, protezione e interfaccia dei sistemi di generazione distribuita.
  • CEI 0-16 (per media tensione): applicabile per impianti connessi a reti MT.
  • Linee guida ENEL (e-distribuzione): manuali operativi per la connessione, collaudo e messa in servizio degli impianti, aggiornati periodicamente dai distributori locali.
  • TICA (ARERA): definisce tempi, modalità e oneri per le connessioni attive.

✅ L’adeguamento a queste normative è condizione vincolante per ottenere il nulla osta tecnico alla connessione da parte del gestore di rete.

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Domande frequenti

Quali sono i requisiti principali per ottenere l'Autorizzazione Unica per impianti fotovoltaici?
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Come viene calcolato il costo totale per ottenere l'Autorizzazione Unica per un impianto fotovoltaico?
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Qual è l'impatto del Decreto Legge 13/2023 sulle soglie di potenza per l'Autorizzazione Unica?
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Quali impianti fotovoltaici necessitano della procedura unificata prevista dall'Autorizzazione Unica?
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Quali documenti servono per presentare correttamente la domanda di Autorizzazione Unica?
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Come influiscono le normative regionali sui requisiti per l'Autorizzazione Unica?
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Quali vantaggi offre l'Autorizzazione Unica rispetto ad altre tipologie di autorizzazioni per impianti fotovoltaici?
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Quanto tempo richiede l'intera procedura di conferenza dei servizi per l'Autorizzazione Unica?
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In quali casi si applicano le esenzioni dall'Autorizzazione Unica per impianti a bassa potenza?
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